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venerdì 14 novembre 2014

LA GIORNATA DELLA GENTILEZZA

Ieri era la Giornata della gentilezza!


Immagine tratta da www.perfectbook.it

Ecco un articolo trovato nel  sito lifegate.it

13 novembre, oggi è la Giornata mondiale della gentilezza. Un giorno per essere gentili tutto l’anno

Una data scelta da un movimento esile, leggero, non dall’Onu né dal governo, ma che forse può ispirare gesti positivi più di una ricorrenza ufficiale.
Dedicare una giornata alla gentilezza è un’idea leggera e interessante, con conseguenze pesanti. Perlomeno, così si spera. Perché possono scaturire sentimenti positivi e discussioni utili, a partire dall’uso del termine e dal significato datogli da grandi personalità.

Il Dalai Lama, Nobel per la pace nel 1989, invita a una “politica di gentilezza”. C’è anche un libro manifesto, Elogio della gentilezza, di Adam Phillips e Barbara Taylor. Il cantautore Claudio Baglioni ha sostenuto che “la gentilezza è rivoluzionaria”, frase adottata dal movimento italiano, mentre nel mondo spopola il bellissimo invito di Anne Herbert, “Pratica atti a caso di gentilezza e insensati atti di bellezza”, scritto sulla rivista Whole Earth Review della primavera 1995.

La gentilezza, a guardar bene, è abbastanza radicata nella storia. Il concetto ebraico di mitzvah è usato per indicare una buona azione o un momento di scambio di cortesia. Tale è anche l’usanza del caffè sospeso a Napoli, per cui al bar si possono pagare due caffè e consumarne uno solo, lasciando così pagato l’altro per chi non può permetterselo.

Ma è grazie ai social media che la gentilezza ha trovato vie nuove per contagiare, influenzare e trasformare in meglio tutto quel che tocca. Nel 2006 su YouTube ha spopolato la Free Hugs Campaign (che oggi ha 77 milioni di visualizzazioni). La Bbc ha spalleggiato nel 2008 la campagna One Million Random Acts of Kindness Campaign (Rak). Su Channel 9 in Australia è andata in onda una trasmissione in cui i conduttori individuavano gli ‘eroi della gentilezza’ e li premiavano. Una foto dell’ufficiale della Polizia di New York Lawrence DePrimo che dona un paio di stivali a un senzatetto scalzo è diventata virale nel 2012 e la campagna #FeedtheDeed varata nel febbraio 2014 pare abbia già ispirato 10.000 gesti di gentilezza nel mondo.

La Giornata mondiale della gentilezza è stata proclamata dal World Kindness Movement (Movimento mondiale per la gentilezza), nato a Tokyo nel 1988, sbarcato in America con successo dove ha sviluppato un’imponente manualistica, e raggruppa oggi una trentina di nazioni. In Italia ha sede dal 2000 a Parma, dove Giorgio Aiassa, presidente del Rotary Club locale, fondò la branca italiana del movimento.

Il significato odierno di gentilezza prova a spiegarlo su La Stampa Cristina Milani, fondatrice della onlus Gentletude e vicepresidente del «Movimento mondiale per la gentilezza: “Essere gentili significa mostrare attenzione nei confronti degli altri e di tutto il mondo che ci circonda, dell’ambiente, degli animali. È un’apertura all’esterno, in contrapposizione all’individualismo e all’arroganza che spesso contraddistinguono il nostro tempo. Se manteniamo la calma, siamo più lucidi, ci arrabbiamo meno, la serotonina resta alta e viviamo felici”.


I dieci comandamenti della cortesia moderna
1. Ascoltare
Cercate di vivere bene insieme: ascoltate gli altri e siate pazienti
2. Sorridere
Siate aperti verso tutti: salutate, ringraziate e sorridete spesso
3. Ragionare
Fatevi scivolare via i torti subiti e non cedete alla rabbia, ragionate
4. Rispettare
Rispettate e valorizzate la diversità, è una grande fonte di ricchezza
5. Condividere
Non siate gelosi del sapere: comunicate e condividete il più possibile
6. Non inquinare
Il Pianeta è uno solo: rispettatelo e non inquinatelo
7. Riutilizzare
Riducete gli sprechi il più possibile: riciclate, riutilizzate, riparate
8. Mangiare local
A tavola seguire la stagionalità e preferite i prodotti locali
9. Proteggere
Proteggete gli animali: non maltrattateli e non abbandonateli
10. Vivere con etica
Vivete insieme con gli esseri umani e gli animali domestici in modo etico, senza indurre loro sofferenze.

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