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lunedì 14 settembre 2015

E inizia una nuova avventura!

Domenica 13 Settembre 2015

Cari ragazzi...
È difficile esprimere tutto ciò che è nel mio cuore. Ci siamo salutati a giugno con grandi feste e tante sorprese. Ma il vero saluto arriva oggi, alla vigilia di un giorno importante. Per molti di voi domani sarà il primo giorno di una nuova avventura, qualcuno invece ha già intrapreso il suo viaggio. Anche per me domani  ne inizierà uno, con nuovi volti e nuovi nomi da conoscere. È tutto il giorno che vi penso e mi vengono in mente tanti momenti emozionanti  vissuti con voi. Sarà difficile domani non ritrovarvi dietro a quei banchi, non potervi più ascoltare ... Mi mancherete moltissimo! 
Mi raccomando... Non buttate al vento la vostra grande forza, cercate di dare sempre il meglio e di non farvi scoraggiare dalla fatica.. Non accontentatevi mai e puntate in alto. 
Anche Papa Francesco ci invita  a fare la nostra parte. " ....cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"...


Buon viaggio QUINTABI!!!
La vostra maestra Laura

mercoledì 6 maggio 2015

Gita in Liguria


Ormai ci siamo! Tra poco più di tre settimane finalmente saliremo sul pullman e ci recheremo in Liguria per trascorrere due giorni in grande allegria. Un momento che stiamo attendendo da mesi e che sicuramente resterà per sempre nei nostri cuori.
Avremo degli accompagnatori speciali che hanno studiato per noi un itinerario suggestivo e pieno di sorprese. 
Sono le guide di PANDA TREK!

"CAMMINARE, PEDALARE, VIAGGIARE… 
COMUNQUE IN MODO DIVERSO, E' METAFORA DI CONOSCENZA… "

Panda Trek è una associazione nata nel 1996 all'interno del WWF Italia e si è sempre occupata di organizzare attività di turismo responsabile, con particolare attenzione al trek a piedi e in bici, per adulti, minori e scuole. Dal 2005 Panda Trek si è staccata dal WWF pur continuando ad operare tenendo sempre in massima considerazione il rispetto dell'ambiente, delle persone, della cultura dei luoghi che si vanno a visitare. 

GLI OBIETTIVI PANDA TREK SONO QUELLI DI… 
…esplorare direttamente un ambiente, naturale o no, con lo scopo di far nascere in ciascuno il gusto e la curiosità di conoscerlo meglio, imparando così a “rispettarlo”; 
…conoscere ogni angolo, anche il più nascosto e segreto, per imparare a percepire tutti i suoni, i rumori, i colori, i profumi e i sapori che lo differenziano dagli altri rendendolo unico; 
…vivere una piacevole esperienza immersi in una natura “silenziosa” che prende voce a mano a mano che la scoperta si fa più profonda; 
…scoprire lo “spirito del luogo”, ascoltando le storie e i personaggi che lì vivono da sempre; 
…imparare ad auto-controllarsi, frenando impulsi ed esigenze; 
…ascoltare se stessi, prendendo coscienza di sé e del proprio corpo, sentendo il battito del proprio cuore, il rumore del respiro che si fa più forte per la fatica, la contrazione dei propri muscoli e l'energia che si sprigiona, facendoci credere, ad ogni passo o ad ogni pedalata, di non farcela più; 
…riflettere, scoprire le proprie potenzialità, a volte nascoste, imparando ad auto-valutarsi; …imparare a stare e a rapportarsi con gli altri, per socializzare, aiutandosi e supportandosi a vicenda, condividendo sforzi e risorse con il gruppo. 

È il gruppo che parte ed è il gruppo che arriva alla meta. INSIEME . 

Il motto dell'Associazione è “Casa non è un luogo, è uno stato d'animo”

Visto che ho molto tempo libero, ho pensato di pubblicare sul Blog un po' di informazioni sui luoghi che andremo a visitare.
La prima tappa sarà Varigotti, un piccolo borgo frazione di Finale Ligure in provincia di Savona.


Ecco l'itinerario del nostro viaggio:










VARIGOTTI. (da: http://www.varigotti.it/)




Varigotti è una meta turistica: il maggior flusso di villeggianti si registra nel periodo estivo anche se sono numerosi i visitatori - specialmente dal Nord Europa - che amano trascorrere in questa località periodi di riposo anche nella stagione invernale, che vede un clima usualmente mite e gradevole. La lunga spiaggia di sabbia è situata a est del borgo, in località Malpasso. La natura selvaggia del luogo, con le pareti verticali di roccia franosa alte centinaia di metri, della collina sovrastante, era causa di manutenzioni continue per il tratto di ferrovia fuori galleria; dopo l'ennesima frana, che ebbe conseguenze mortali per un macchinista, fu deciso nel 1977 di spostare la linea ferroviaria all'interno, situandola completamente in galleria.
Molto frequentata è anche la spiaggia allungata ad ovest del promontorio di Punta Crena: larga e fitta di stabilimenti balneari, anche quella viene considerata la più ampia singola spiaggia libera (intesa come spazio fra stabilimenti) della Liguria. In effetti si ritiene che l'abitato stesso di Varigotti, fino all'interramento del porto (che sorgeva dove oggi si trova la Baia dei Saraceni) si trovasse sul versante est della montagna e sull'attigua selletta, dove sopravvivono resti medievali datati al XV secolo. Fu successivamente che l'abitato si distese in modo pressoché esclusivo dall'altro lato. L'apertura della moderna Aurelia nell'Otto-Novecento e l'esplodere del turismo di massa fecero il resto, portando all'espansione edilizia presente, fortunatamente quasi del tutto priva di "ecomostri", pur nell'estrema ristrettezza dello spazio disponibile, non più largo di 2-300 metri fra il mare e le ripide colline circostanti.



Dopo una tappa sulla spiaggia del Borgo Saraceno percorreremo i sentieri che conducono a Capo Noli.

Raggiungeremo la Chiesetta di San Lorenzo.
Qui potrete trovare la Storia di questo edificio sacro.


VARIGOTTI E LA CHIESA DI S.LORENZO

da 

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La storia di Varigotti (nome di origine romana) si confonde solo nei tempi più recenti con quella di Finale. In questa località costiera, ricca di anfratti e rupi a strapiombo, si era insediato da epoca remota un nucleo di Liguri pescatori e marinai. In età imperiale e bizantina la penisola (Punta Crena) fu fortificata e divenne importante stazione sede di un castrum distrutto da Rotari nel 641.In tale circostanza Varicottis è ricordata dal cronista Fredegario insieme ai più importanti centri della Riviera. Rimase intatto il complesso di S. Lorenzo (forse sede di un cenobio monastico basiliano del IV-V secolo), che nel 1127 fu ceduto ai benedettini di Lerins. L’abbazia godette di un periodo di grande prosperità nel XIII secolo anche perché i Del Carretto utilizzarono il porto naturale sottostante (“Porto dei Saraceni”) come loro principale base marittima.Nel 1341, in seguito alla prima guerra con Genova, il porto fu completamente interrato. L’antica chiesa di S. Lorenzo sorge in uno dei posti più suggestivi della Riviera, a ridosso delle rupe di Capo Noli. Della primitiva struttura altomediovale sopravvivono frammenti di età bizantina murati nelle pareti. Una parte molto antica, forse di età preromana, è costituita dall’abside quadrata con monofore di mattoni ad arco ribassato. Il fronte verso il mare, con le due porte principali a sesto acuto è di epoca gotica.il muro a monte di età preromanica, una grande tomba degli abati, l’acquasantiera, e sotto il pavimento ossari e tombe molto antiche. Notevole la sacrestia aggiunta in periodo gotico. A più riprese, in passato, attorno alla chiesa sono state trovate tombe di età tardo romana. Nel XV secolo, a ponente del Promotorio, sulla striscia costiera pianeggiante si formò un nuovo borgo che si sarebbe poi dotato di una nuova chiesa, l’attuale parrocchiale, anch’essa dedicata a S. Lorenzo (di struttura tardo gotica è il campanile; il corpo è di epoca barocca). 


Percorrendo i sentieri raggiungeremo quindi Noli Ligure.


Noli è uno dei centri medievali di maggior interesse storico ed artistico della Liguria e ciò non perché ha mantenuto pressoché intatta l’antica struttura dell’impianto urbano all’interno delle mura di cinta, ma anche per l’importanza storica ed economica che ha ricoperto durante tutto il Medioevo nel Ponente Ligure. Il nome “Noli” testimoniato nella forma “Naboli” nei documenti più antichi del 1004 e 1005 deriva certamente da una forma “neapolis” cioè “città nuova” di chiara derivazione greco-bizantina. Anche i dati storici ed archeologici fino ad ora studiati confermerebbero quest’ipotesi. Noli avrebbe quindi avuto, insieme al centro vicino e coevo di Varigotti, il ruolo di importante base di appoggio nella difesa della Liguria costiera. Le continue guerre contro le città nemiche di Finale e Savona, le invasioni di spagnoli, milanesi e piemontesi, le scorrerie barbaresche, le precarie situazioni sociali interne, collegate anche alle carestie ed alle pestilenze, contribuirono alla decadenza di Noli. Il suo declino proseguì sino a che, insieme alla Repubblica di Genova, della quale aveva sempre seguito le sorti come alleata e protetta, passerà, nel 1797, sotto la dominazione francese perdendo la propria indipendenza dopo settecento anni di sostanziale libertà.



Ed ecco il nostro albergo a Finale Ligure:
http://www.hsavoia.com/


Venerdì mattina abbandoneremo il mare e andremo a visitare le Grotte di Toirano e ammireremo anche alcuni resti lasciati dagli antichi Romani.

Le Grotte di Toirano
Le grotte carsiche sono un’altro aspetto interessante della Val Ponci. Le acque piovane si infiltrano nelle fessure dei massicci calcareo-dolomitici e dissolvono lentamente la roccia scavando cunicoli e ampie sale. In queste grotte carsiche già si riparava l’uomo preistorico condividendo gli spazi con le faune calde o fredde dei diversi momenti climatici del Neolitico. Durante la glaciazione Wurm, come provano gli scavi archeologici della Grotta delle Fate, gli animali dei periodi freddi (orsi , cervi ecc.) si alternavano agli animali dei periodi interglaciali, più caldi, leoni, rinoceronti e zebre, fornendo prede ai nostri antenati. All’inizio della strada sterrata, che risale la Val Ponci, un antico dolmen ricorda i riti magici e la spiritualità degli antichi liguri in età preromana.
La grotta della Bàsura (strega), nota sin dal secolo scorso per le esplorazioni dello studioso don Nicolò Morelli Canonico di Pietra Ligure, è sicuramente la più spettacolare. Nel 1950, alcune persone di Toirano appassionate di speleologia scoprirono una serie di sale interne che seguono un percorso di circa 450 metri, meravigliose per la ricchezza e la varietà di concrezioni
naturali. Nella grotta trovò rifugio per millenni l’orso delle caverne (Ursus spelaeus), che vi si recava per trascorrervi il letargo; la sua presenza è attestata da un gran numero di resti ossei, da impronte di zampe sul suolo e dalle tracce di unghiate sulle pareti. Di particolare interesse sono le testimonianze riferibili all’uomo preistorico, recentemente datate a circa 12.000-12.500 anni fa; si tratta di impronte di piedi, mani e ginocchia e, nella “sala deimisteri”, di numerose palline d’argilla attaccate alla parete contro la quale furono scagliate, probabilmente con significato rituale. Queste tracce sono riferibili a uomini del Paleolitico superiore, cacciatori-raccoglitori che frequentavano la regione e utilizzavano questa grotta non come abitazione ma probabilmente per scopi rituali. Nel 1960 gli scopritori abbatterono l’ultimo diaframma calcareo e scoprirono la sala terminale della Grotta della Bàsura. Da qui il percorso prosegue scavato in una grandiosa colata di alabastro, all’interno di imponenti ambienti ricchi di concrezioni mammellonari (“antro di Cibele).

E qui il sito ufficiale di queste grotte:
http://www.toiranogrotte.it/it/home



La via Julia Augusta
Oltre ad essere abili soldati e grandi conquistatori, i Romani furono anche intelligenti ed acuti amministratori dei territori conquistati. Uno dei maggiori ostacoli che dovettero affrontare era rappresentato dalle distanze che separavano Roma dalle province. Il problema fu risolto attraverso la realizzazione di un efficiente sistema stradale, che ha costituito nel corso della storia la base sulla quale si sono sviluppate le comunicazioni nei secoli successivi. L’efficace rete stradale romana rendeva possibili veloci comunicazioni e trasporti di merci, rappresentando così uno dei punti di forza dell’Impero e contribuendo alla sua grandezza e alla sua durata. La riviera ligure, compresa tra mare e monti, fu terra di transito tra le popolazioni italiche ad est e quelle della Provenza ed iberiche ad ovest. Il sistema viario romano, nella nostra zona, riprendeva in parte le strade utilizzate dall’antico popolo dei Liguri ed era posto su due strade litoranee, la via Aurelia e la via Julia Augusta, mentre esistevano strade trasversali che portavano all’interno. La via Aurelia, la più antica e utilizzata già in età repubblicana, forse ricalcava in parte la mitica via Herculea dei Liguri (cosiddetta perché secondola tradizione fu tracciata da Ercole durante le sue famose fatiche), che doveva snodarsi non molto lontano dal mare attraverso Spotorno, Voze, le Manie, Finalmarina e la Caprazoppa. Nel 13 a.C. questa via ebbe una variante, la via Julia Augusta, per la quale fu scelto un percorso piuttosto interno, lontano dal mare allo scopo di evitare le scogliere a picco e possibili assalti di pirati. Giungendo da Vado ai margini del territorio finalese, la via si inseriva in una valle interna, grandiosa e selvaggia, la Val Ponci che confluisce direttamente in Val Pia. Qui si trovano cinque ponti ( tre quasi intatti mentre degli altri due sono visibili soltanto pochi resti) che, per la maestosità e per l’accuratezza con cui furono edificati, costituiscono la più importante testimonianza della viabilità romana in Liguria. I ponti sono costituiti da un’unica arcata costruita in blocchi di “pietra del Finale”, roccia calcarea ricavata a mano, con semplici strumenti da tre cave visitabili ancora oggi in uno suggestivo scenario, tra la fitta vegetazione, a pochi minuti dal sentiero, a monte del terzo ponte. Il primo ponte che si incontra salendo da Calvisio è il ponte delle Fate. Si tratta dell’esemplare migliore, che appare solido, robusto e perfettamente conservato. E’ stato denominato così dalle genti del luogo dal nome della grotta che sul fianco dell’altopiano delle Manie lo sovrasta perpendicolarmente e che si può raggiungere con la ripida salita di un sentierino seminascosto tra i cespugli, cinquanta metri a valle del ponte. Del ponte Sordo, il secondo che si incontra lungo il percorso, rimangono solo pochi avanzi, una spalla e una rampa d’accesso, mentre tutto il resto è crollato. A due minuti di cammino si trova il ponte delle Voze, detto così perché consente di attraversare il rio Voze, che qui confluisce nel rio Ponci. Anch’esso è ben conservato, perché in un recente passato è stato sottoposto ad un restauro. Il quarto ponte, il ponte dell’Acqua, è più piccolo dei precedenti poiché situato più a monte; ad esso è affiancata una recente costruzione disabitata, la Ca’ du Puncin, da cui fuoriesce l’acqua di una sorgente, è costruito direttamente sulla roccia, non ha opere di sostegno né spalle. Il quinto ponte, il ponte di Magnone, appare diroccato e semisommerso nella vegetazione ad alto fusto e si trova ai piedi della collina, sotto la chiesetta di S. Giacomo di Magnone. 














domenica 3 maggio 2015

Auguri Matteo!

 4 Maggio 2015

Sorpresa! Non potrò partecipare al consueto rituale delle canzoncine con gli auguri in tutte le lingue del mondo, ma non mi perdo l'occasione di farti gli auguri, carissimo Matteo! 
Buon Compleanno dalla tua maestra Laura



venerdì 1 maggio 2015

Expo - L'Albero della vita


Oggi Milano é stata protagonista nel mondo con Expo. Ne abbiamo parlato tanto in classe grazie anche a Vittorio che ci ha raccontato del lavoro di suo papà e di quanto sia "orgoglioso e fiero" di lui. 
Vi propongo il video con l'accensione dell'Albero della vita.





Il prossimo 3 giugno nella nostra visita a Expo potremo ammirarlo. È sicuramente resteremo sorpresi davanti a tante altre meraviglie!

sabato 25 aprile 2015

Grazie!

É un momento difficile per la Quintabi. La maestra Laura  bloccata a casa da una piccola e nascosta frattura e  tanti progetti da rivedere. Il mese di Maggio nei miei pensieri doveva essere il mese della raccolta, del godersi gli ultimi giorni di un bellissimo e lungo periodo in cui abbiamo vissuto momenti speciali. Vi ho conosciuti ancora bambini, alcuni già intraprendenti, altri più timorosi. Ci siamo scrutati, osservati , affidati gli uni agli altri. La fiducia incondizionata dei vostri genitori mi ha sostenuta permettendoci di vivere questi cinque anni con tranquillità e aiutandomi  a farvi diventare ciò che ora siete. Impegnativi, questo sí. Una classe che fa una gran confusione talvolta (o spesso!), che mi fa andare a casa stremata, ma sempre con la voglia di ritornare a scuola! Una classe che non mi dá tregua, ma che sa tirare fuori una ricchezza incredibile. Che soddisfazione sentire gli estranei elogiare la vostra capacità di andare a fondo delle cose, di porre domande intelligenti! 
Per una ventina di giorni dovrò stare ancora a riposo, farò di tutto per guarire e per tornare con voi a vivere le ultime settimane! E poi ci aspetta la gita in Liguria! Non me la voglio proprio perdere! 
Grazie Quintabi!






domenica 19 aprile 2015

CALLIGRAMMI



Nella pagina di Italiano trovate  spiegazioni ed esempi riguardanti i calligrammi:


martedì 14 aprile 2015

Gasp! Ma manca così poco tempo?


Abbiamo preparato i fogli del Planning fino alla fine della Quinta. Sapevamo che ormai siamo agli sgoccioli, ma vedere i pochi fogli che ci serviranno ci ha rattristato moltissimo...


giovedì 2 aprile 2015

venerdì 20 marzo 2015

Mercatino

Oggi abbiamo parlato di soldi! La mamma di Matteo é venuta a scuola e ci ha spiegato come funzionano le banche. Per concludere questa interessantissima lezione abbiamo allestito un Mercatino con tanto di Banca dove prelevare il contante per poi acquistare variegati oggetti nei negozi allestiti in aula. Ci siamo divertiti così tanto che Lunedì continueremo! 




Eclissi!

Disturbati dalle nuvole, abbiamo osservato l'eclissi. Ecco un paio di foto scattate attraverso i filtri portati da alcuni compagni.


giovedì 19 marzo 2015

Prepariamoci all'Eclissi di Sole!

Oggi Elisa ci ha letto un articolo che parla dell'eclissi che potremo vedere domani mattina!


martedì 17 marzo 2015

Creativitá

Non si può dire che non siamo creativi! 
I giochi ce li inventiamo e ce li costruiamo!


venerdì 13 marzo 2015

ESPERTI DI SICUREZZA

Oggi sono venuti nella nostra classe i bambini di Quarta B che ci hanno mostrato delle slide che spiegavano come comportarci durante un terremoto o un incendio. Alla fine della lezione abbiamo risposto a un quiz ed abbiamo fatto una prova di evacuazione. Quando siamo rientrati in aula ci hanno consegnato questo diploma!

El Tredesin de Marz

Visto che siamo in tema di tradizioni lombarde , oggi parliamo di...

El tredesin de Marz

Una delle feste più antiche di Milano è quella del Tredesin de Marz, e risale a più di duemila anni fa e deriva dalla famosa pietra incastonata nel pavimento della Chiesa di Santa Maria del Paradiso.

tredesinSecondo una leggenda, il 13 marzo dell'anno 51 San Barnaba predicò il vangelo di Cristo in una radura poco fuori Milano dove era ancora viva la tradizione celtica. Egli alzò la croce sopra una pietra rotonda: il Tredesin de Marz, dove alcuni cittadini erano riuniti per una celebrazione.
La pietra è rotonda con un buco in mezzo e una raggiera di tredici linee incise conosciuta come "pietra del Tredisin de Marz", collegata al culto di San Barnaba e oggetto di grande venerazione nei secoli.
Inizialmente era custodita in S. Dionigi a Porta Venezia, mentre oggi la troviamo incastonata nel pavimento centrale di S. Maria al Paradiso, in corso di Porta Vigentina al 14.
"El Tredesìn de Marz," festa tipicamente milanese, annuncia il cambio di stagione ed è sinonimo di Festa dei Fiori.
Un'antica usanza vuole che al "tredesìn de marz" si tagliavano i capelli ai bambini, perché poi ricrescessero folti e robusti.


"E quî giornad del tredesin de Marz ?
Gh'era la fera, longa longhera, giò fina al dazi, coi banchitt de vioeur,
de girani, coi primm roeus, e tra el guardà, l'usmà, el toccà,
se vegneva via col coeur come on giardin, pensand al bell faccin de
Carolina che sotta al cappellin a la Pamela e col rosin sul sen
la pareva anca lee la primavera".
(Emilio de Marchi)
Vedi tutti i Monumenti di Milano



Tredesin de Marz 2015: la primavera arriva a Milano


da http://www.milanoweekend.it/2015/03/12/tredesin-de-marz-2015/46160#.VQL1Fmd0xkg

tredesin de mars
È una ricorrenza che affonda le radici nelle tradizioni di Milano il Tredesin de Marz 2015, che ancora oggi si celebra con il classico appuntamento della festa dei fiori per annunciare l’arrivo della primavera.
Le origini della commemorazione sono molto probabilmente di origini celtiche. Secondo la tradizione risalirebbero a quel 13 marzo 52 quando San Barnaba predicò il Vangelo in una località appena fuori città, rappresentando da allora l’arrivo del cristianesimo a Milano.
Oggi la ricorrenza è festeggiata grazie all’iniziativa promossa dal Consiglio di Zona 5 in collaborazione con l’Associazione “Quei del Tredesin” che in zona Porta Romana – tra via Crema, via Piacenza e via Giulio Romano – organizza anche quest’anno l’antica fiera dei fiori “Tredesin de Marz”.
Bancarelle, mostre e soprattutto tanti fiori animeranno il quartiere domenica 15 marzo con un ricco programma di iniziative.

Alle ore 10,15 un momento ‘amarcord’ con la passerella delle biciclette storiche dei Bersaglieri (’15-18), dei Vigili e di privati. Un momento imperdibile per gli amanti delle due ruote, che potranno anche approfittare di una revisione gratuita della propria bici in Via Giulio Romano 23.
Sempre in mattinata, dopo la Santa Messa con il coro dell’Università Bocconi, sarà la volta del concerto della banda musicale del Comune di Milano.
Per tutto il giorno, dalle 9 alle 17 presso la Scuola di Via Giulio Romano saranno esposti i lavori degli allievi a tema ‘Orto e balcone’ e dalle 15 alle 16 verranno eseguiti brani di musica classica dal Laboratorio Musica XXI di Via Vannucci 22.
Le altre iniziative del pomeriggio comprendono un flash mob, una sessione di Zumba e una di tango argentino.

Un aereo a energia solare!

Alessandro oggi ci ha proposto una notizia davvero interessante!


mercoledì 11 marzo 2015

Storia del Duomo di Milano e della sua Madonnina

Continua per Geografia il nostro viaggio in Lombardia. La scorsa settimana ho fatto un salto in cima al Duomo di Milano e sono salita a piedi (la salita non é stata per nulla faticosa!) sulle famose terrazze del Duomo. Era nuvolo, ma il panorama che ho potuto ammirare era sicuramente affascinante. Voi magari scegliete una giornata di sole , magari spazzata dal  Foehn. Rimarrete estasiati!




mercoledì 4 marzo 2015

LOMBARDIA

Oggi parliamo di Lombardia.

Ecco un documentario che ci mostra la Lombardia ripresa dall'alto.



Altro materiale lo trovate nella pagina di Geografia.


Parliamo di bellezza!

Oggi Alice ci ha proposto un articolo tratto da Focus Junior che ci pare molto interessante e che ci invita a riflettere sui nostri comportamenti.


lunedì 2 marzo 2015

Ultim'ora dal Must di Vimercate

Dal sito del Must di Vimercate


Visite agli scavi archeologici di via Vittorio Emanuele

SABATO 7 MARZO DALLE 14.30 ALLE 16

Sabato 7 marzo sarà possibile visitare lo scavo archeologico di via Vittorio Emanuele a Vimercate dalle ore 14.30 alle ore 16. Dopo i lavori di demolizione del vecchio stabile sono emersi manufatti e opere diepoca tardomedioevale; poco sotto il livello di calpestio sono infatti venuti alla luce un'antica fornace e altre opere che fanno riferimento ad attività artigianali. Era noto che quest'area, alle spalle di Spazio Città e nelle adiacenze del Municipio, rivestisse un interesse storico artistico: nella stessa zona infatti, sotto l'attuale sede della Combattenti, era stata ritrovata una cisterna romana dei primi secoli dopo Cristo; nel vicino Santuario furono rinvenute are e monete romane; poco distante, nella cantina dell'attuale bar Roma, venne alla luce il sarcofago di Eutichia Faventina.

La società Archeo Studi Bergamo, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologica della Lombardia, sta realizzando lo scavo e si sta occupando del recupero dei manufatti. Per questo motivo il MUST Museo del territorio, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Lombardia, Redaelli Costruzioni di Concorezzo e Archeo Studi Bergamo, ha organizzato per questo sabato alcune visite guidate allo scavo con gli archeologi che stanno realizzando i lavori. L'accesso avverrà da piazza Unità d'Italia (angolo via Papa Giovanni XXIII). La partecipazione è gratuita, ma i posti disponibili sono limitati, quindi è suggerita la prenotazione al numero di telefono del MUST 0396659488 (attivo tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17).

NEWS

2 Marzo 2015

Ho aggiornato la pagina SCRITTORI PER UN GIORNO.
Ci sono i resoconti (non tutti) della Giornata a Vimercate.
Buona lettura!

Marzo

Marzo

Nei boschi, da sera a mattina,
si schiudono fresche sorprese:
leggero sui prati cammina
Marzo, incantevole mese.
Ancora non c'è l'usignolo
ricolmo di note e di trilli,
ma lungo le prode e nel bosco
già fremono e parlano i grilli.
E, guarda, la siepe s'è desta
coperta di fiori, odorosa;
il pesco s'ammala di festa
schiudendo i suoi petali rosa.
C'è pioggia, c'è vento, c'è sole:
è Marzo, ogni cosa ha un incanto;
è Marzo che piange e non vuole,
che mostra il sorriso tra il pianto.

Alfred de Musset




venerdì 27 febbraio 2015

Settimana della sicurezza







Oggi sono venuti nella nostra classe i bambini di Quarta B che ci hanno mostrato delle slide che spiegavano come comportarci durante un terremoto o un incendio.Alla fine della lezione abbiamo risposto a un quiz ed abbiamo fatto un prova di evacuazione .Quando siamo rientrati in aula ci hanno consegnato questo diploma.




giovedì 12 febbraio 2015

Vimercate romana

Oggi siamo stati al Must (museo del territorio) e con la nostra guida  abbiamo visto i resti della Vimercate romana. 



Vimercate (Mb), l’antica Vicus Mercati


Situata in provincia di Monza e Brianza, Vimercate è una città che conserva ancora parte dell’assetto originale dell’abitato romano nella propria maglia urbanistica; oggi, quello che era un piccolo vicus è stato inglobato nel centro storico.


Vimercate romana e ritrovamenti

Le due foto satellitari modificate dall’autore indicano il primo nucleo romano rettangolare di Vimercate e i successivi accrescimenti dell’abitato. Nella legenda:

A – Tomba di Eutichia Faventina (IV-V sec. d.C.)
B – Cisterna romana (IV sec. d.C.)
C – Santuario della Beata Vergine del Rosario (abitato romano successivo, I a.C.-III d.C.)
D – Pieve di Santo Stefano (necropoli di III-IV sec. d.C.)
E – Ponte di San Rocco (III sec. d.C.)
F – Necropoli di piazza Marconi (I-IV sec. d.C.)
G – Accrescimento dell’abitato tardo-imperiale e alto-medievale
H – Mura del borgo di XI-XII secolo


Vimercate medievale, mura e borgo, XI-XII secolo

Ponte di San Rocco (III – XIV secolo)





 Quello che vedete nella foto é il  Ponte di San Rocco. 

Ponte di S. Rocco

Vimercate (MB)

Ponte di S. Rocco

  

Indirizzo: Via Cavour (nel centro edificato storico perimetrato al 1993) - Vimercate, Vimercate (MB)

Tipologia generaleinfrastrutture e impianti

Tipologia specificaponte

Configurazione strutturale: Ponte a quattro arcate con frammenti di paramento murario romano. Fronti delle torri in mattoni in cotto e ciottoli di fiume a vista. Fronti del ponte in pietra a blocchi.

Epoca di costruzione: sec. XII - sec. XIII

Uso attuale: intero bene: ponte

Uso storico: intero bene: difensivo, ponte

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Riferimenti bibliografici

Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A.,  I castelli della Lombardia. Province di Milano e Pavia, Novara 1990, v. I pp. 104-104

Visualizzatore geografico NaDIRvisualizza mappa

Compilatore: Gibelli, Silvia (1993)

Ultima modifica scheda: 10/07/2013